Fëdor Michajlovič Dostoevskij

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  1. JëJie˜
     
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    << Давайте поговорим об этом загадочном России.>> (Parliamo di questa misteriosa Russia!) e come non si può non citare il Grande Dostoevskij:)

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    Fëdor Michajlovič Dostoevskij



    Fëdor Michajlovič Dostoevskij
    , in russo: Фёдор Михайлович Достоевский /ˈfʲodər mʲɪˈxajləvʲɪtɕ dəstɐˈjɛfskʲɪj/ (Mosca, 11 novembre 1821 – San Pietroburgo, 28 gennaio 1881), è stato uno scrittore e filosofo russo. È considerato uno dei più grandi romanzieri russi dell'Ottocento e in generale di ogni tempo.

    In Italia, fino agli anni quaranta, è conosciuto con il nome Teodoro Dostojevski, secondo la consuetudine di italianizzare il nome degli autori stranieri. A lui è intitolato il cratere Dostoevskij sulla superficie di Mercurio.

    Fama, contraddizioni e pensiero

    Le opere che lo hanno reso maggiormente famoso sono Memorie dal sottosuolo, Delitto e castigo, L'idiota, I demoni e I fratelli Karamàzov. Identificato dapprima come voce della corrente nichilista, Dostoevskij capeggiò poi le file degli intellettuali russi più conservatori di fine '800.

    Lo scrittore si caratterizza per la sua abilità nel delineare i caratteri morali dei personaggi che appaiono nei suoi romanzi, tra i quali spesso figurano i cosiddetti ribelli, che contrastano con i conservatori dei saldi principi della fede e della tradizione russa. I suoi romanzi sono definibili "policentrici", proprio perché spesso non è dato identificare un vero e proprio protagonista, ma si tratta di identità morali incarnate in figure che si scontrano su di una sorta di palcoscenico dell'anima: l'isolamento e l'aberrazione sociale contro le ipocrisie delle convenzioni imposte dalla vita comunitaria (Memorie dal sottosuolo), la supposta sanità mentale contro la malattia (L'idiota), il socialismo contro lo zarismo (I demoni), la fede contro l'ateismo (I fratelli Karamàzov).

    Nelle opere di Dostoevskij, come nella sua esistenza, la brama di vivere si scontra con una realtà di sofferenza e si coniuga con una incessante ricerca della verità; egli scrisse: «Nonostante tutte le perdite e le privazioni che ho subito, io amo ardentemente la vita, amo la vita per la vita e, davvero, è come se tuttora io mi accingessi in ogni istante a dar inizio alla mia vita [...] e non riesco tuttora assolutamente a discernere se io mi stia avvicinando a terminare la mia vita o se sia appena sul punto di cominciarla: ecco il tratto fondamentale del mio carattere; ed anche, forse, della realtà». L'autore, nei suoi romanzi, cerca infatti di non lasciar mai trasparire un proprio giudizio definitivo, ed è questa una sua peculiarità, che ne pose il pensiero in vivace antagonismo con quello dell'altrettanto contraddittorio Lev Tolstoj. Dostoevskij – proprio come Tolstoj, pur se per vie diverse – visse un confronto continuo ed al tempo stesso un rapporto tormentoso e quasi personale con la figura di Cristo, a cui si sentiva tanto legato da affermare: «se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità e se fosse effettivamente vero che la verità non è in Cristo, ebbene io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità».

    Dostoevskij è definito "artista del caos" perché i suoi personaggi hanno sempre il carattere dell'eccezionalità e permettono di avanzare in concreto quei problemi (conflitto tra purezza e peccato, tra abbrutimento e bellezza, tra caos – appunto – e senso della vita) che la filosofia discute attraverso termini di puro concetto; concetti che Dostoevskij incarna nei personaggi dei propri romanzi: quindi si comprende perché il grande scrittore russo sia reputato a tutti gli effetti non solo un autore di letteratura, ma anche un autore di filosofia contemporanea.


    Romanzi

    Tra parentesi il titolo originale e la traslitterazione.


    Povera gente (Бедные люди, "Bednye ljudi"), 1844.

    Il sosia (Двойник, "Dvojnik"), 1845.

    Netočka Nesvanova (Неточка Незванова, "Netočka Nezvanova"), incompiuto, 1849.

    Il villaggio di Stepančikovo e i suoi abitanti (Село Степанчиково и его обитатели, "Selo Stepančikovo i ego obitateli"), 1858.

    Memorie dalla casa dei morti (Записки из мёртвого дома, "Zapiski iz mërtvogo doma"), 1861.

    Umiliati e offesi (Униженные и оскорблённые, "Unižennye i oskorblënnye"), 1861.

    Memorie dal sottosuolo (Записки из подполья - "Zapiski iz podpol´ja"), 1864.

    Il giocatore (Игрок, "Igrok"), 1866,
    Delitto e castigo (Преступление и наказание, "Prestuplenie i nakazanie"), 1866.

    L'idiota (Идиот, "Idiot"), 1869.

    L'eterno marito (Вечный муж, "Večnyj muž"), 1870.

    I demoni (Бесы, "Besy"), 1871.

    L'adolescente (Подросток, "Podrostok"), 1875.

    I fratelli Karamàzov, (Братья Карамазовы, "Brat´ja Karamazovy"), 1878-1880.


    Racconti

    Romanzo in nove lettere (Роман в девяти письмах, Roman v devjati pis'mach), 1845.

    Il signor Procharčin (Господи Прохарчин, Gospodin Procharčin), 1846.

    La padrona (Хозяйка, Chosjajka), 1847.

    Polzunkov (Ползунков, Polzunkov), 1847.

    Un cuore debole (Слабое сердце, Slaboe serdce), 1848.

    La moglie altrui e il marito sotto il letto (Чуждая жена и муж под кроватью, Čuždaja žena i muž pod krovat'ju), 1848.

    Il ladro onesto (Честный вор, Čestnyj vor), 1848.

    L'albero di Natale e il matrimonio (Елка и свадьба, Elka i svad'ba), 1848.
    Le notti bianche (Белые ночи, Belye Noči), 1848.

    Un piccolo eroe (Маленький герой, Malen'kij geroj), 1849.

    Il sogno dello zio (Дядюшкин сон, Djadjuškin son), 1859.

    Una brutta storia (Скверный анекдот, Skvernyj anekdot), 1862.

    Il coccodrillo (Крокодил, Krokodil), 1865.

    Bobok (Бобок, Bobok), 1873.

    Il bambino "con la manina". Il bambino sull'albero di Natale da Gesù (Мальчик у Христа на ёлке, Mal'čik u Hrista na elke), 1876.

    Il contadino Marej (Мужик Марей, Mužik Marej), 1876.

    La mite (Кроткая, Krotkaja), 1876.

    Il sogno di un uomo ridicolo (Сон смешного человека, Son smešnogo čeloveka), 1877.

    Vlas, 1877.

    Piccoli quadretti, 1877.


    -->Ps: Un racconto, secondo il mio giudizio, bello e interessante è "Le notti Bianche". L'ho letto e me ne sono innamorata:)


    Notti Bianche
    « un intero attimo di beatitudine!
    È forse poco, anche se resta il solo in tutta la vita di un uomo? »


    Le notti bianche (Romanzo sentimentale. Dalle memorie di un sognatore), titolo originale "Belye noči. Sentimental'ny roman" è un romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij, pubblicato per la prima volta nel 1848. L'opera prende il nome dal periodo dell'anno noto col nome di notti bianche, in cui nella Russia del nord e in particolare nella zona di San Pietroburgo, il sole tramonta dopo le 22. Il racconto ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti.

    Trama

    Le notti bianche è un romanzo sentimentale in cui appaiono molti dei temi fondamentali dell'opera di Dostoevskij. Un impiegato, un "sognatore", narra le proprie vicende in prima persona a partire dall'incontro con una donna durante una delle sue passeggiate notturne. Nasten'ka (questo il nome della donna) vive quella che appare come la fine di un amore disperato. Apre il suo cuore con l'impiegato in un dialogo che dura quattro notti, durante le quali gradualmente appare il sogno di una vita insieme per i due che, incontratisi casualmente, sembrano "riconoscersi". Il sogno si spegne improvvisamente con il ritorno, nella vita della donna, del suo amante; e l'impiegato si ritrova nuovamente solo e "sognatore", isolato in una vita avulsa dalla realtà.



     
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  2. ~ A r i e l
     
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    Mio padre lo adora!
    Sto leggendo "Delitto e Castigo" e credo lo infilerò parzialmente nella mia tesina!
     
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  3. JëJie˜
     
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    Io lo stimo. Penso che molti autori e gran parte della letteratura russa sono sottovalutati qui in Italia u.u
    Ammetto che il loro scrivere non è poi così sempre capibile ma una volta che si entra nel loro stile è un piacere leggere quei romanzi!:)
     
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2 replies since 25/1/2012, 18:21   119 views
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